Allattamento al seno: il ruolo del farmacista

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Nonostante l’allattamento al seno sia il primo momento naturale di incontro della nuova coppia mamma-neonato, esso ha bisogno di supporto, sia da parte dell’ambiente e dei familiari sia da parte delle istituzioni e degli ospedali, così come di alcuni consigli che fughino dubbi e paure e permettano a mamma e bimbo di acquisire la giusta confidenza ed esperienza per evitare problemi.
L’allattamento al seno è la prima raccomandazione che Medico e Farmacista devono fornire alla mamma.

Le prime fasi dell’allattamento al seno: il ruolo del farmacista

Dopo il parto può iniziare il rooming in: mamma e neonato sempre insieme nella stessa stanza. In questo modo, il bambino piange meno perché succhia tutte le volte che vuole, e allo stesso tempo stimola l’arrivo del latte in 2° -3°giornata (3°-4° dopo un parto cesareo).
Una volta a casa, il bambino, senza fretta, si attaccherà nei primi tempi circa 8-12 volte nelle 24 ore, di giorno e di notte.

Dopo qualche settimana, molti neonati aumentano il numero di poppate perché hanno bisogno di crescere più in fretta e l’unico modo per avere più latte è stimolare il seno materno con la suzione.
Al contrario, quando il bambino sarà più grande e prenderà meno latte dal seno, la produzione di latte gradualmente diminuirà, con lo stesso meccanismo naturale.
l bambino va allattato “a richiesta”, senza seguire orari rigidi, senza aggiungere altri liquidi, evitando l’uso di tettarelle artificiali, biberon e ciucci, soprattutto nei primi mesi di vita.

Anche il farmacista di comunità, formato e preparato in ambito pediatrico, assume un ruolo importante nel supporto alla mamma, fornendo il giusto sostegno e rispondendo alle eventuali richieste/esigenze.

L’importanza della posizione di mamma e neonato durante l’allattamento al seno

Importante è anche la posizione di mamma e neonato durante l’allattamento. Se la mamma è seduta, è opportuno che la schiena sia diritta e ben sostenuta, i piedi siano ben appoggiati per terra o sopra uno sgabello e siano disponibili dei cuscini, utili per sostenere la schiena e le braccia o per tenere il bambino all’altezza del seno.
È utile allattare da sdraiata dopo un taglio cesareo, nei primi giorni successivi al parto, o in caso di particolare stanchezza, come nelle ore notturne.

Qualsiasi posizione venga scelta, il bambino deve essere tenuto vicino, con il suo volto di fronte al seno, le spalle e il corpo ben allineati, il naso di fronte al capezzolo, in modo da consentirgli di poter raggiungere facilmente il seno senza bisogno di allungarsi o girarsi.

Cosa fare se il latte non può essere assunto al seno

Se il latte non può essere assunto al seno, esso può essere spremuto manualmente o meccanicamente e conservato nel frigorifero, fino a 3 giorni nella parte più fredda a una temperatura di 2-5 °C, per 1 settimana nel comparto ghiaccio, fino a 3 mesi nel settore freezer dotato di sportello autonomo e fino a 6 mesi nel congelatore. Si può utilizzare qualsiasi contenitore di plastica (sterilizzato e a chiusura ermetica) per congelare il latte. Il latte materno congelato va scongelato lentamente in frigorifero, a temperatura ambiente o in acqua tiepida, e può
essere conservato in frigorifero e usato entro le 24 ore.

Una volta avviato, l’allattamento al seno di regola procederà bene e senza problemi nella maggioranza dei casi e potrà essere continuato, in ottemperanza alle indicazioni dell’OMS/UNICEF, in modo esclusivo per i primi 6 mesi di vita del bimbo, seguito dal divezzamento, fase in cui vengono inseriti gli alimenti complementari diversi del latte, e continuato fino al 2° anno di vita e anche oltre.

Allattamento al seno: il ruolo del farmacista - Ultima modifica: 2023-05-02T16:09:17+02:00 da Gaia Parisi

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